Natale: mons. Fontana (Arezzo), “costruire una città solidale, chi ha risorse le metta a disposizione” 

“Ancora troppi nostri concittadini soffrono della carenza del necessario, al di là delle dichiarazioni di maniera di chi è interessato a blandire l’opinione pubblica. I poveri non sono solo le persone che vengono da fuori”. Lo ha detto il vescovo di Arezzo, mons. Riccardo Fontana, nell’omelia della messa nella notte di Natale, che ha presieduto in cattedrale, invitando gli aretini al coraggio. Il presule ha focalizzato la propria attenzione sulla povertà, che “ferisce la generazione più giovane”, perché “toglie la speranza che gli studi servano a cambiare la situazione in cui siamo, a trovare lavoro, a fare una società più giusta”. “Tra i danni del tempo presente vi è una sorta di rinato egoismo intergenerazionale. C’è chi crede di essere potente perché, tentato dal materialismo pratico, ha rimosso la solidarietà e non si accorge che i propri figli e nipoti tribolano come i pastorelli del presepio”. Da qui l’invito a “costruire una città solidale dove chi ha risorse le mette a disposizione della ripresa e dove nessuno si volti dall’altra parte”. Per riuscirci, “conviene rimettere in moto la fattiva possibilità del dialogo e della solidarietà”. Infine, un pensiero per la famiglia: “Questa festa ci aiuta a riscoprire il valore della famiglia, la risorsa della pace sociale. Giova anche per liberarci dal materialismo che ha invaso l’Occidente”.

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