Natale: mons. Gaid (Santa Sede) celebra al carcere di Latina. “Sperare sempre perché la speranza non ha limiti, non ha mura”

“Dio sceglie gli umili perché sanno trasformare anche le esperienze più negative in un porto sicuro per la pace interiore”. Lo ha detto mons. Yoannis Lahzi Gaid, secondo segretario personale di Papa Francesco, durante l’omelia della celebrazione eucaristica che ha presieduto, sabato 23 dicembre, nel carcere di Latina. Ai detenuti ha presentato la risposta delle persone alla venuta di Gesù. E così, durante la Messa alla quale hanno partecipato la direttrice del carcere, Nadia Fontana, e il cappellano, padre Nicola Cupaiolo, ha parlato delle persone “fedeli” e “fiduciose”. Sono “le persone che continuano a credere contro ogni speranza, continuano a sognare, nonostante le tenebre e il buio della notte – ha aggiunto -. A loro Gesù viene, bussa, e li trova vigilanti nella preghiera, pronti ad accoglierlo con gioia”. Persone tra le quali mons. Gaid ritrova “tutte e tutti voi in questa casa circondariale”. “Sperare sempre perché la speranza non ha limiti, non ha mura – ha affermato -. E penso anche a tutte le persone che, nonostante i limiti, hanno intrapreso il cammino della conversione spirituale, trasformando perfino il loro carcere in presepe”. Infine, le persone “umili” e “semplici”, che “hanno la capacità di abbassarsi per permettere a Dio di alzarle e di riempirle con la sua ricchezza”, “persone dimenticate dal mondo ma non da Lui”.

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