Terra Santa: padre Patton (custode), “la nostra presenza si è evoluta nella preghiera e nel servizio alla comunità locale”

In Terra Santa si permette a tutti di “esprimere la propria fede anche pubblicamente piuttosto che confinarla ai luoghi religiosi per ridurla alla dimensione privata. Ciò comporta anche tensioni, ma è un modo concreto per esprimere libertà”. Lo ha detto questa mattina padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, intervenendo alla conferenza internazionale per gli 800 anni della Custodia, promossa dall’Osservatorio sulle minoranze religiose nel mondo e sul rispetto della libertà religiosa e aperta oggi, a Roma. “Gesti concreti assumono un significato simbolico e gesti simbolici hanno una ricaduta concreta”, ha aggiunto. Il Custode ha presentato poi il capovolgimento della mentalità comune nei rapporti tra uomini, adottato da san Francesco d’Assisi. “L’homo ‘homini lupus’ è diventato ‘homo hominis frater’, perché il nemico è solo quello che è presente dentro di noi”. Volgendo lo sguardo da san Francesco a Papa Francesco, padre Patton ha evidenziato come Papa Bergoglio abbia “ripreso lo stesso stile relazionale di san Francesco nell’enciclica ‘Laudato sì’. La dimensione ecologica della preghiera diventa attenzione per uscire dalla cultura dello scarto ed entrare in quella dell’attenzione alla persona”. Infine, una riflessione sugli 800 anni della Custodia. “La nostra presenza in Terra Santa si è evoluta nella preghiera e nel servizio alla comunità locale. Ed è viva ancora oggi”.

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