Spagna: Catalogna al voto. Giustizia e Pace (Catalogna), “la Catalogna è una nazione” ed “è un sentimento che nessuno ha il diritto di negare”

“La Catalogna è una nazione e, in quanto tale, assume i diritti propri dei popoli e delle nazioni, cosí come descritto nella dottrina sociale della Chiesa che noi facciamo nostra, e come riconosciuti dal diritto internazionale. Questi diritti includono l’autodeterminazione, riconosciuta nei trattati internazionali”. E’ il punto-chiave di una lunga dichiarazione scritta dalla Commissione catalana Giustizia e Pace contenuta in una nota diffusa in occasione delle elezioni del Parlamento, in corso oggi. “L’affermazione della Catalogna come nazione – si legge al punto 3 della Nota – si basa sul fatto che è una comunità pienamente consapevole della sua storia, cultura e personalità e con una volontà maggioritaria di essere riconosciuta dal resto dei popoli come una nazione con diritti. Questa consapevolezza va di pari passo con un sentimento profondo, enormemente maggioritario, basato oggettivamente su una realtà sociale e culturale differente. È un sentimento che nessuno ha il diritto di negare, né disprezzare, né attribuire a qualsiasi egoismo o delirio collettivo. Questo sentimento, comune a molti altri popoli, è socialmente trasversale. Non si basa su nessuna superiorità morale, né contro nessun altro popolo. Non viene da nessuna operazione politica o mediatica, ma ha profonde radici storiche”.

Giustizia e Pace catalana si rammarica di come da parte delle istituzioni dello Stato spagnolo ci sia sempre stata negli ultimi anni una “risposta negativa” e l’assenza di una “proposta politica alternativa”. Dura poi è la condanna per i metodi utilizzati per bloccare il referendum del 1 ottobre, in particolare l’arresto di leader politici ed “un’operazione di polizia” che la Commissione definisce “sproporzionata”, causando “centinaia di feriti, alcuni gravi, tra persone che hanno resistito pacificamente. Questi fatti, inammissibili in democrazia, hanno prodotto un grande sconvolgimento psicologico in una parte della popolazione, che dura ancora”. “Il movimento indipendentista, al di là dei suoi possibili errori o della sua legittimità – conclude la Nota – è stato un movimento essenzialmente pacifico, nel suo spirito, nei suoi leader, nelle sue manifestazioni, nelle sue strategie e nei suoi slogan. Non si basa sull’odio nei confronti della popolazione spagnola, ma sul desiderio di libertà e sulla costruzione democratica di un Paese più giusto”.

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