Spagna: Catalogna al voto. Confronto tra partiti indipendentisti e unionisti. C’è in gioco l’unità del Paese

BARCELONA, SPAIN - SEPTEMBER 30: Anti-independence demonstrators march in protest against the independence referendum on September 30, 2017 in Barcelona, Spain. The Catalan government is keeping with its plan to hold a referendum, due to take place on October 1, which has been deemed illegal by the Spanish government in Madrid. (Photo by Dan Kitwood/Getty Images) *** BESTPIX ***

Sono aperti dalle 9, e chiuderanno alle 20, i seggi in Catalogna: si vota per eleggere i 135 deputati del parlamento regionale. Oltre 5,5 milioni gli aventi diritto: è attesa una elevatissima affluenza, che secondo i sondaggi si attesterebbe attorno all’80%. La posta in gioco non è solo la composizione dell’assemblea di Barcellona, bensì la definizione degli schieramenti pro o contro l’indipendenza da Madrid: si fronteggiano infatti il fronte indipendentista e quello unionista o costituzionalista. Il primo blocco comprende tre liste: Junts per Catalunya, Esquerra Republicana e Cup (sinistra estrema); nel blocco unionista figurano i partiti tradizionali, ossia socialisti e popolari, e la lista di centrodestra dei Ciudadanos, favoriti come primo partito in tutti gli ultimi sondaggi. Ma, appunto, più che una competizione tra singoli partiti, la “gara” riguarda gli schieramenti, pro o contro l’indipendenza, proclamata dalle Generalitat a seguito del discusso (e dichiarato “incostituzionale”) referendum del 1° ottobre. Da allora il presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, è in autoesilio a Bruxelles, mentre diversi dirigenti catalani sono stati messi in prigione o posti agli arresti domiciliari dopo che il governo di Mariano Rajoy era ricorso all’articolo 155 della Costituzione per preservare l’unità nazionale del Paese. Il sistema elettorale con metodo d’Hondt, fra l’altro, non assicura una precisa corrispondenza tra i voti popolari e i seggi: nella provincia di Barcellona si eleggono 85 deputati, 18 a Tarragona, 17 a Girona, 15 a Leida. Il voto catalano è seguito con particolare attenzione – per le sue potenziali ricadute interne e internazionali – nelle cancellerie europee e dalle istituzioni Ue.

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