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Papa Francesco: alla Curia Romana, “una fede che non ci mette in crisi è una fede di crisi”. Regala due libri ai presenti

“Il Natale ci ricorda che una fede che non ci mette in crisi è una fede in crisi; una fede che non ci fa crescere è una fede che deve crescere; una fede che non ci interroga è una fede sulla quale dobbiamo interrogarci; una fede che non ci anima è una fede che deve essere animata; una fede che non ci sconvolge è una fede che deve essere sconvolta”. Al termine del suo discorso alla Curia Romana, il Papa ha usato queste metafore per fare di nuovo ai presenti gli auguri di Natale. “Una fede soltanto intellettuale o tiepida – ha ammonito Francesco – è solo una proposta di fede, che potrebbe realizzarsi quando arriverà a coinvolgere il cuore, l’anima, lo spirito e tutto il nostro essere, quando si permette a Dio di nascere e rinascere nella mangiatoia del cuore, quando permettiamo alla stella di Betlemme di guidarci verso il luogo dove giace il Figlio di Dio, non tra i re e il lusso, ma tra i poveri e gli umili”. Poi una citazione di Angelo Silesio: “Dipende solo da te: Ah, potesse il tuo cuore diventare una mangiatoia! Dio nascerebbe bambino di nuovo sulla terra”. Finito di parlare, il Papa ha annunciato ai cardinali, vescovi e prefetti presenti il suo dono natalizio. Si tratta di due libri: “Je veux voir Dieu” (“Voglio vedere Dio”), del beato Maria Eugenio di Gesù Bambino, e “La festa del perdono”, messo a disposizione dal card. Mauro Piacenza, che lo ha realizzato insieme alla Penitenzieria apostolica come risultato del Giubileo della misericordia. “Ci farà bene a tutti leggerlo”, ha detto il Papa a braccio a proposito del primo volume, piuttosto voluminoso: “Magari non tutto – ha aggiunto – ma cerando nell’indice quello che ci interessa di più o di cui abbiamo più bisogno”.

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