Papa Francesco: ai dipendenti vaticani, “non voglio lavoro in nero in Vaticano”. “Non bisogna lasciare nessuno senza lavoro”

“Vi ringrazio, ognuno di voi, per il lavoro che fate, perché formate delle squadre e ognuno di voi da il meglio del suo per il Vaticano, per aiutare tanta gente, siete una parte di questa catena che porta avanti il lavoro della Chiesa”. Con queste parole il Papa ha salutato i dipendenti vaticani, in Aula Paolo VI con le loro famiglie, dopo il discorso in Aula Clementina per gli auguri alla Curia Romana. “La prima parola che voglio dirvi è quindi il lavoro, per ringraziarvi del vostro lavoro”, ha esordito nel discorso durato circa quindici minuti e pronunciato interamente a braccio. “ C’è anche un problema, parlando in Vaticano, di lavoro. I lavoratori precari, mi è stato chiesto aiuto per i lavoratori precari”, le parole di Francesco: “Io ripeto quello che ho già detto: non voglio lavoro in nero in Vaticano!”. “Ho anche detto che non bisogna lasciare nessuno senza lavoro, a meno che ci sia un accordo e un’alternativa valida”, ha proseguito il Papa: “Per me è un problema di coscienza: non possiamo predicare la dottrina della Chiesa e avere in casa questi problemi. Per risolvere questi problemi serve l’aiuto di tutti”. “Il lavoro è la vostra strada di santità, felicità, di portare avanti la propria vita con soddisfazione perché il lavoro ci da dignità e la sicurezza del lavoro ci da la dignità”, ha detto Francesco salutato dagli applausi: “Oggi la maledizione più brutta che c’è è non avere lavoro, perché il lavoro ci dà dignità, e la sicurezza il lavoro ci dà la dignità”. Poi il riferimento all’attualità: “Non faccio nomi ma qui in Italia ci sono ditte importanti che sono a rischio e vogliono ‘razionalizzare’ – questa è la parola che si usa – il lavoro, quindi congedare tre-quattromila persone”. “E questo è brutto perché così si toglie dignità”, ha ammonito il Papa di nuovo applaudito: “Questo problema riguarda sia il Vaticano, che l’Italia che il mondo intero”.

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