Libertà religiosa: Martinez (Osservatorio), “chi esercita violenza in nome della propria fede è nemico della riconciliazione dei propri popoli e del destino di pace”

“Il dialogo e la cultura dell’incontro hanno bisogno di testimoni”. Lo ha detto Salvatore Martinez, presidente dell’Osservatorio sulle minoranze religiose nel mondo e sul rispetto della libertà religiosa, intervenendo alla conferenza internazionale per gli 800 anni della Custodia di Terra Santa, aperta oggi, a Roma. Al centro del suo intervento, l’impegno dell’organo istituito all’interno del ministero degli Esteri. “Abbiamo avviato audizioni con patriarchi mediorientali, perché accanto alla politica potesse esserci uno strumento di ascolto”, ha aggiunto. Martinez ha segnalato la connessione tra libertà religiosa e diritti umani. “Se si vuole tutelare la libertà religiosa bisogna stabilizzare i diritti umani – ha sottolineato -. Niente più della promozione umana è promozione della libertà religiosa. Nessuno Stato può arrogarsi il diritto di impedire a una comunità di proclamare un credo”. Secondo il presidente dell’Osservatorio, “chi esercita violenza in nome della propria fede è nemico della riconciliazione dei propri popoli e del destino di pace”. Infine, entrando nel cuore della questione israelo-palestinese, ha affermato che “Gerusalemme è un bene indivisibile e condiviso, che siamo chiamati a custodire”.

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