Ilva Taranto: Commissione Ue, la società restituisca 84 milioni di “aiuti di Stato illegali”. “Se gestita oculatamente, l’azienda ha un futuro”

Margrethe Vestager

(Bruxelles) Nuovo, brutto colpo per l’Ilva di Taranto. La Commissione europea ha infatti completato l’indagine sulle misure di sostegno a favore del produttore di acciaio ed ha concluso che “due prestiti che l’Italia ha concesso all’Ilva nel 2015 comportavano aiuti di Stato illegali”. L’Italia deve ora procedere al recupero presso la società di tale “indebito vantaggio”, quantificabile in circa 84 milioni di euro. La Commissione ha “constatato che le altre misure di sostegno concesse non comportavano invece aiuti di Stato”. La Commissione, in una nota diffusa oggi a Bruxelles, precisa che tale “decisione in materia di aiuti di Stato non interferisce con l’attuazione delle misure ambientali essenziali per porre rimedio all’inquinamento del sito Ilva di Taranto. Essa non interferisce nemmeno con la procedura di vendita degli attivi dell’Ilva, in relazione alla quale la Commissione sta attualmente conducendo un’altra indagine, per verificarne la compatibilità con le norme dell’Ue in materia di concentrazioni”. La commissaria Margrethe Vestager, responsabile della politica della concorrenza, ha dichiarato: “La migliore garanzia di sostenibilità futura della produzione siderurgica dell’area di Taranto consiste nella cessione degli attivi dell’Ilva a condizioni di mercato; l’impresa non può dipendere dal sostegno artificiale dello Stato. La nostra indagine ha rivelato che due misure di sostegno pubblico hanno conferito all’Ilva un vantaggio indebito, grazie al quale ha potuto finanziare le proprie operazioni correnti. Ciò non altera il fatto che, se l’Ilva viene gestita oculatamente, il suo futuro è sostenibile. Come ha evidenziato la procedura di vendita gestita dal governo italiano, vi sono diversi potenziali offerenti disposti ad investire nel futuro dell’Ilva e ad adeguare lo stabilimento alle norme ambientali vigenti”.

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