Comece: “resistenza agli antibiotici”, implicazioni concrete ed etiche per salute e agricoltura

(Bruxelles) Una delle nuove sfide sanitarie oggi è la “resistenza agli antibiotici” (o resistenza antimicrobica, Ram) “fenomeno in crescita globale per l’abuso o dell’uso inappropriato degli antibiotici in medicina, cure veterinarie, agricoltura e allevamento, ma anche per le carenze igieniche in ospedali e strutture sanitarie”. Anche a questo problema si dedica la Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) che oggi presenta una comunicazione a riguardo. “La Ram potrebbe seriamente minacciare il trattamento medico degli esseri umani e rendere molto difficile o quasi impossibile il corretto trattamento di malattie gravi, oltre a portare con sé costi molto elevati”, si legge nella nota che spiega le iniziative adottate dall’Ue: dal divieto, nel 2006, dell’uso degli antibiotici nell’allevamento del bestiame, fino al lancio nel 2017 di “piano d’azione unico dell’Ue contro la Ram”. La Comece, per parte sua è interessata alle “implicazioni etiche” del problema, ma segnala anche “la necessità di azioni concrete per sensibilizzare le persone all’uso corretto degli antibiotici”. Diverse volte la Comece ha anche richiamato l’attenzione al settore degli allevamenti industrializzati, in cui i produttori usano antibiotici come “trattamento profilattico per prevenire malattie a causa di stress e sovraffollamento”. L’impegno della Comece proseguirà su “tutte le dimensioni del fenomeno”, per “sensibilizzare su questo problema, in particolare nelle istituzioni della Chiesa”.

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