Papa Francesco: udienza, a messa “non è una buona abitudine guardare l’orologio”. “Non arrivare in ritardo, bensì in anticipo”

(Foto: Vatican Media)

A Messa “non è una buona abitudine guardare l’orologio e dire: ‘No no, sono in tempo, arrivo dopo il sermone e con questo compio il precetto'”. A mettere in guardia, parlando a braccio, da questo tipo di “calcolo” è stato il Papa, nella catechesi dell’udienza generale di oggi, una meditazione sui riti di introduzione della Messa. “La Messa comincia con il segno della croce e con i riti d’introduzione, perché lì cominciamo ad adorare Dio come comunità”, ha spiegato Francesco ancora a braccio: “Per questo è importante non arrivare in ritardo, bensì in anticipo, per preparare il cuore a questa celebrazione della comunità”. La Messa, ha esordito il Papa, “è composta da due parti, che sono la liturgia della Parola e la liturgia eucaristica, così strettamente congiunte tra di loro da formare un unico atto di culto. Introdotta da alcuni riti preparatori e conclusa da altri, la celebrazione è dunque un unico corpo e non si può separare, ma per una comprensione migliore cercherò di spiegare i suoi vari momenti, ognuno dei quali è capace di toccare e coinvolgere una dimensione della nostra umanità”. “È necessario conoscere questi santi segni per vivere pienamente la Messa e assaporare tutta la sua bellezza”, il consiglio: “Quando il popolo è radunato, la celebrazione si apre con i riti introduttivi, comprendenti l’ingresso dei celebranti o del celebrante, il saluto – ‘Il Signore sia con voi, la pace sia con voi’ – l’atto penitenziale, ‘io confesso’, dove noi chiediamo perdono dei nostri peccati, il Kyrie eleison, l’inno del Gloria e l’orazione colletta”. “Non perché lì si fa la colletta delle offerte”, ha spiegato ancora fuori testo il Papa agli oltre 5mila fedeli in Aula Paolo VI: “Si fa una colletta, è la colletta dell’intenzione di tutti i popoli, e quella colletta di tutti i popoli sale al cielo, è una preghiera”.

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