Natale: Coldiretti, 4,8 miliardi a tavola (+10%) prima voce di spesa

L’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni è quest’anno la voce più importante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di 4,8 miliardi di euro, il 10% in più dello scorso anno. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti presentata all’Assemblea nazionale di fine anno in corso oggi a Roma per fare il bilancio del settore agroalimentare italiano alla vigilia dell’inizio dell’anno internazionale del cibo italiano nel mondo. La maggior parte della spesa alimentare delle feste è dedicata al pranzo di Natale che l’86% degli italiani, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, consumerà nelle case dove il menu resta fortemente legato alla tradizione Made in Italy. Lo dimostra il fatto che il 90% dei cittadini del Belpaese porterà in tavola lo spumante, seguito da panettone, pandoro, frutta locale. La novità di quest’anno è l’arrivo nel piatto dei cosiddetti superfood ai quali sono associate specifiche proprietà salutistiche: noci, farro, visciole, roveja. Tra le novità di quest’anno – continua Coldiretti – l’arrivo dei primi panettoni e pandori 100% italiano che utilizza grano tenero, burro, zucchero, uova, lievito madre e scorze di arance candite, tutti da produttori nazionali. Record storico anche con l’export di vini, spumanti, grappa e liquori, panettoni, formaggi e salumi solo per il periodo di Natale che supera i 3,5 miliardi di euro, in aumento del 6% sulla base delle proiezioni Coldiretti per il mese di dicembre 2017. Sono 5047 i prodotti alimentari tradizionali dal Made in Italy , 292 specialità Dop/Igp e e 523 vini Doc/Docg/Igt. Per il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo “si stima valga almeno trentamila posti di lavoro la scelta di un menu italiano per i pranzi ed i cenoni delle feste, ma anche quella del regalo enogastronomico veramente Made in Italy Un impatto importante che puo’ aiutare anche a risollevare le aree del centro Italia colpite dal terremoto dove la ripresa dipende in gran parte da cibo e turismo”.

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