Ius soli: Minniti (ministro Interno), “non è una legge sull’immigrazione, ma sull’integrazione”

“L’Europa che interviene economicamente in Africa non fa un favore agli africani, ma a se stessa”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, intervenendo questo pomeriggio alla conferenza “Il nuovo volto dell’integrazione”, organizzata dalla Cisl, a Roma, parlando di politiche migratorie. “Una grande parte di questa partita si gioca dall’altra parte del Mediterraneo. Serve una visione comune per i due continenti – ha aggiunto -. Perché tra vent’anni l’Africa sarà lo specchio dell’Europa. Una parte fondamentale della sicurezza europea si gioca lì”. La strategia indicata dal ministro è quella di “liberare risorse umane ed economiche, le materie prime”. “Serve un impegno di medio e lungo periodo, perché dobbiamo raffreddare i conflitti e creare istituzioni che siano credibili. Non classi dirigenti che utilizzano le risorse di quei Paesi per arricchirsi personalmente”. Secondo Minniti, il contrasto ai trafficanti di esseri umani passa dai corridoi umanitari. “Dobbiamo togliere dalle loro mani le chiavi delle democrazie europee. Chi scappa dalla guerra arriva in Italia con i corridoi umanitari e non grazie agli scafisti. È quello che stiamo facendo in queste settimane”. Volgendo lo sguardo al futuro, la chiave delle società moderne, a suo avviso, “si gioca sul terreno dell’integrazione”. Dopo aver confutato l’equazione terrorismo-immigrazione, il ministro ha spiegato che “i terroristi sono figli di una mancata integrazione”. E per favorire l’integrazione Minniti ha ricordato il piano nazionale, presentato a settembre, che prevede percorsi di formazione culturale e di insegnamento della lingua. “Lo ius soli non è una legge sull’immigrazione, ma sull’integrazione. Un Paese come l’Italia non può non avere una grande legge sull’integrazione. Noi dobbiamo lavorare per questa legge”.

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