Giovani: Mattarella, “vanno sottratti al rischio di un destino di marginalità”

“Progettare l’avvenire, senza ignorare il presente ma senza farsene catturare, è un dovere di tutti coloro che ricoprono incarichi pubblici a ogni livello. Analoga responsabilità interpella le organizzazioni sindacali e imprenditoriali, le forze politiche e sociali”. Lo ha affermato oggi pomeriggio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia che si è svolta al Quirinale per lo scambio di auguri con i rappresentanti delle Istituzioni, delle forze politiche e della società civile. Mattarella si è voluto soffermare “sul nostro domani, al quale dobbiamo guardare per dare risposte alle preoccupazioni e alle attese dei nostri concittadini, e per offrire prospettive reali alle giovani generazioni, che vanno sottratte al rischio di un destino di marginalità”. Il presidente della Repubblica ha posto l’accento sul “dovere di riflettere sul crinale storico in cui ci troviamo per definire un’idea del nostro Paese nel futuro”. Dopo aver menzionato “i processi economici, finanziari, tecnologici transnazionali” che sfuggono, in larga misura, al controllo degli Stati nazionali e aver richiamato “lo sviluppo delle tecnologie e la loro diffusione”, “l’automazione e la robotica” che “entrano sempre più nel mondo del lavoro”, “i progressi della medicina” che “ci pongono di fronte a dilemmi radicali sulla vita” e “la velocità delle comunicazioni”, Mattarella ha rilevato che “compito precipuo di chi ha responsabilità pubbliche è oggi quello di elaborare linee di sviluppo sociale ed economico che rispondano a questi profondi mutamenti, tenendo conto, ancor più che nel passato, della richiesta di maggiore qualità della vita, dell’esigenza di sicurezza, di equità, di sostenibilità ambientale”. “È indispensabile riflettere e dotarsi di una visione sul sistema Paese, su come intendiamo svilupparlo”, ha aggiunto, ammonendo che “vengono richiesti coraggio e lungimiranza, indicazione di obiettivi e percorsi adeguatamente approfonditi”.

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