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Scandinavia: card. Arborelius proclamato “svedese dell’anno”. “Si è prodigato per migliorare il Paese”

Lo “svedese dell’anno” è il cardinale di Stoccolma Anders Arborelius, decretato dal magazine Fokus. “È stato un riconoscimento inaspettato così come lo era stato diventare cardinale”, ha commentato il card. Arborelius. “Come cattolico e cardinale, si può essere un vero svedese e non solo uno un po’ strano, al margine”. In una lunghissima intervista pubblicata anche online (fokus.se), Johan Hakelius ne ripercorre la vita, toccando tanti temi d’attualità e raccontando la Chiesa cattolica in Svezia, dove l’atteggiamento anticattolico è durato fino alla seconda metà degli anni ‘70. “Penso che la Svezia sia diventata più aperta negli anni in cui sono stato vescovo. È più facile parlare di religione”, dice il cardinale, anche se “quello che un tempo era il ‘pericolo cattolico’ ora è diventato ‘il pericolo musulmano’”. Nato luterano nel 1949, è entrato in carmelo nel 1971, dove è rimasto per 27 anni, fino alla nomina episcopale nel 1998; è stato il primo vescovo cattolico svedese dalla Riforma, primo cardinale svedese della storia. Si è meritato il riconoscimento perché “rappresentare la Chiesa cattolica in un Paese la cui identità è principalmente laica o altrimenti luterana, richiede un atteggiamento coraggioso” e perché “gioca un ruolo centrale nell’incontro tra svedesi e immigrati”. Il riconoscimento va a una persona che “ha fatto qualcosa per cambiare la Svezia in meglio”, ha “dimostrato indipendenza e originalità”. Il premio è stato consegnato al cardinale ieri, giovedì 14 dicembre, durante una cerimonia pubblica.

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