Testamento biologico: l’appello del Centro studi Livatino ai Senatori, “ascoltate la coscienza, votate contro”

“La legge sulle c.d. dat conclude con distruttiva coerenza un percorso demolitorio: le norme in essa contenute hanno la sostanza dell’eutanasia, dell’abbandono del soggetto debole, della compromissione della professione medica, dell’introduzione del principio della disponibilità della vita”, così inizia la lettera che il Centro studi Livatino ha indirizzato a ogni membro del Senato, invitando i senatori a non votare la legge sul testamento biologico attualmente in discussione.
“Ci sono momenti nella Storia nei quali un coraggio non dimostrato prima diventa occasione di riscatto – scrivono dal centro studi -. Ancora oggi si ricordano con ammirazione coloro che, vivendo in regimi totalitari, hanno preferito il rispetto della propria coscienza all’ossequio a tirannie antiumane”.
All’appello è allegata una nota riassuntiva e aggiornata che mette in fila le criticità della legge e i punti inemendabili cui i magistrati e i docenti del Livatino rimandano per chiedere ai senatori “di votare contro la ‘morte di Stato’ “. “Non è sufficiente – spiegano -, grazie anche alle leggi approvate e alla sentenze pronunciate negli ultimi cinque anni, ritrovarsi in una Nazione che registra un drastico calo delle nascite, e un parallelo e altrettanto significativo aumento dei morti? Perché non rendersi conto che l’eutanasia a cui ella si appresta a dare il suo voto costituisce il sigillo funesto a un Paese avviato sulla strada della sua scomparsa demografica e culturale?”.
Per questo, conclude il Centro studi Livatino, “faccia prevalere la sua coscienza sulle indicazioni di partito. Non lasci il suo nome iscritto fra i sostenitori del nuovo totalitarismo”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy