Honduras: la rete “Iglesias y Minería” solidale con coloro che “lottano per diritti democratici, umani e civili”. Restano forti i sospetti di brogli

La Rete “Iglesias y Minería”, che coordina in America Latina le comunità ecclesiali e le organizzazioni che si occupano delle attività estrattive indiscriminate, congiuntamente all’Osservatorio dei conflitti minerari latinoamericani Ocmal ha diffuso ieri un comunicato sulla situazione che si è creata in Honduras, dove a due settimane e mezzo dalle elezioni presidenziali la situazione è ancora molto tesa. Gli ulteriori riconteggi messi in atto dal Tribunale supremo elettorale (Tse) hanno confermato la vittoria del presidente uscente di destra Juan Orlando Hernández, ma la proclamazione ufficiale non è ancora avvenuta, in attesa di controlli su ulteriori ricorsi. Il suo rivale Salvador Nasralla non riconosce il risultato e, viste le circostanze in cui è avvenuto lo scrutinio, gli osservatori internazionali hanno dichiarato di non poter dare il proprio consenso al lavoro del Tse. Per l’organizzazione Human Rights Watch esistono “forti indizi di frode”. Continuano nella capitale Tegucigalpa manifestazioni di protesta, che spesso, come accaduto ieri, vengono represse dalla Polizia. In tale contesto, la Rete “Iglesias y Minería”, nel comunicato, afferma di vedere “con grande preoccupazione lo sviluppo dei fatti accaduti a partire dalle elezioni e il ritardo con cui sono stati diffusi i risultati”, in un Paese che vive una crisi della democrazia fin dal colpo di Stato del 2009. “Accompagniamo moralmente le nostre amiche e i nostri amici che lottano per ristabilire i diritti democratici, umani e civili e per la garanzie democratiche del popolo honduregno”, prosegue la nota, che denuncia al tempo stesso “interessi meschini e usurpatori di imprese e governi che puntano a spogliare gli honduregni delle proprie ricchezze naturali e beni comuni, anche a costo della vita e della sofferenza dei leader sociali provenienti da diversi settori democratici e popolari del paese”. Il comunicato prosegue con un appello alle organizzazioni internazionali perché condannino la violenza contro il popolo dell’Honduras ed esigano “il rispetto dei diritti umani e della volontà popolare”.

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