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“Cari fratelli e sorelle, la fine dell’anno ci ha regalato una notizia molto gioiosa: un vero regalo di Natale. Dopo anni di attesa e preghiere, abbiamo appreso che Papa Francesco visiterà l’anno prossimo l’Estonia”. Inizia così la lettera del vescovo Philippe Jourdan, datata 8 dicembre, ma pubblicata oggi sul sito della Chiesa cattolica in Estonia. “Per i cristiani, la visita del Papa è l’espressione della realtà più significativa perché il Papa è direttamente collegato a Gesù Cristo”, è colui che rappresenta “l’apostolo Pietro”. “L’amore e la fedeltà alla santa Chiesa e al Papa” sono tratti che hanno sempre connotato i cattolici e, citando sant’Ambrogio, scrive mons. Jourdan, “possiamo dire che insieme al Papa, insieme a Pietro, sarà l’intera Chiesa nel mondo a visitarci” e quindi “la visita di un Papa è principalmente un evento spirituale”. “Il modo più adeguato per attenderla” è “percepirla come una chiamata di Dio, cui ciascuno deve rispondere personalmente”. Preparare la visita significa quindi innanzitutto pregare. “So bene che la venuta del Papa è gradita non solo a noi, cattolici, ma anche a molti altri cristiani”, scrive ancora mons. Jourdan, ricordando che l’invito a Papa Francesco è stato inviato “insieme all’arcivescovo della Chiesa evangelica luterana estone (a cui sono particolarmente grato)”. “Spero che molti estoni possano incontrare Papa Francesco e siano pronti ad aprire i loro cuori alle sue parole”.