Papa in Bangladesh: card. Rozario (arcivescovo Dacca), “lei ama” questo Paese

(Foto L'Osservatore Romano (www.photo.va) / SIR)

“Lei ama il Bangladesh e ce lo ha dimostrato in molti modi”. È il saluto del card. Patrick D’Rozario, arcivescovo di Dacca, al termine della Messa al Suhrawardy Udyan Park, davanti a una folla sterminata di fedeli accorsi per l’appuntamento con Francesco. Il suo amore ha fatto traboccare di gioia il piccolo gregge che rappresentiamo come cristiani e ha attratto tutta questa gente da ogni angolo del Paese”, ha proseguito il cardinale: “Le siamo davvero grati, Santo Padre!”. “Il parco dove abbiamo appena celebrato la Santa Messa è carico di storia”, ha spiegato l’arcivescovo di Dacca: “Qui, il padre della patria, Bangabandhu Sheikh Mujibur Rahman, ha pronunciato il suo celebre discorso del 7 marzo 1971, con il quale ha dichiarato l’indipendenza del Bangladesh. Qui oggi, per la prima volta, noi cristiani abbiamo celebrato l’Eucaristia, contribuendo a rendere questo luogo ancora più significativo e simbolizzando, in tal modo, il ruolo speciale della Chiesa in questa nazione”. “Il primo Papa a raggiungere la nostra terra fu Paolo VI, il 26 novembre 1970, per manifestare il suo amore e la sua compassione alle vittime di un’alluvione disastrosa e senza precedenti, nella quale persero la vita quasi tre milioni di persone”, ha ricordato il cardinale rivolgendosi al Papa: “Come il suo venerato predecessore, anche lei ha voluto recarsi in questo Paese per mostrare il suo amore e la sua tenerezza verso i più bisognosi”.

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