Vita consacrata: assemblea Cism. Mons. Carballo (Civcsva), promuovere “una formazione che mostri la bellezza di Cristo nel proprio carisma”

Perché accadono gli abbandoni dalla vita consacrata? È stata la domanda al centro dell’intervento del segretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, mons. José Rodriguez Carballo, intervenuto ai lavori della 57ª Assemblea del Cism, che si concluderanno domani a Salerno, con la relazione di mons. Filippo Iannone, vice gerente di Roma.
Tra le cause sicuramente la difficoltà di vivere i voti, di condividere la vita di fraternità; e da queste, la profonda crisi spirituale e di fede, che ne consegue. C’è poi la paura di assumere impegni definitivi, in un mondo che vive la crisi delle società sempre più “liquide”, come spiegano i sociologi: cioè “si vuole sempre lasciare una porta aperta, e questo non favorisce impegni a lunga scadenza”. Ma le nostre sono anche società del benessere, ha affermato il segretario della Congregazione, società che “stanno andando verso un profondo cambiamento dei valori”: sono queste le sfide che ci troviamo ad affrontare.
I giovani di oggi appartengono, non tutti, a quella che mons. Carballo ha definito la “generazione selfie”, cioè sono la prima generazione dei nativi digitali; una generazione narcisista – “sembrano di non appartenere a nessuno” – consumista, che ha perso “la categoria del mistero” ed è segnata “da una cultura debole”.
Riproporre la validità della scelta vocazionale, significa avere una vita consacrata che “creda, ami e spera”, ha aggiunto l’arcivescovo; una vita di libertà evangelica, di povertà, “senza nulla di proprio”; di castità, “una fecondità che genera figli nella Chiesa”. C’è bisogno, ancora, di una formazione appropriata ai nostri giorni, che si apra ai valori umani, alla fede pratica; una formazione permanente, “evangelicamente esigente e motivata”; una formazione inculturata. Bisogna promuovere una fedeltà che sia capace ridare valore alla vocazione, una scelta che significa andare controcorrente rispetto a un mondo dove non c’è posto per il sacrificio, la rinuncia, né per altri valori simili. Promuovere ancora una formazione che sia capace di “mostrare la bellezza di Cristo nel proprio carisma”.

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