Giornali Fisc: “La Voce delle Marche”, al via stasera a Fermo l’evento “Informazione 4.0: alla ricerca della verità in un’epoca di fake news”

Personalità del mondo della cultura, del mondo cattolico e del giornalismo italiano tra i protagonisti dell’evento “Informazione 4.0: alla ricerca della verità in un’epoca di fake news” che si terrà a Fermo oggi e il 15 novembre. Il ciclo di incontri è stato organizzato con questo primo doppio appuntamento per il decennale dalla nuova veste grafica de “La Voce delle Marche”, la testata giornalistica dell’arcidiocesi di Fermo.
Ad aprire la staffetta di incontri culturali che proseguiranno anche nei prossimi mesi nell’aula magna del Seminario arcivescovile, stasera, alle ore 21, si terrà la prima tavola rotonda di approfondimento intorno al tema “La narrazione bioetica nei media attuali, analisi di alcuni casi concreti”, al quale interverrà Maurizio Calipari, docente di Bioetica all’Università Europea di Roma, giornalista e portavoce di “Scienza e Vita”. Della questione su come i settimanali diocesani oggi possono supportare un dibattito sui temi come la bioetica parlerà il segretario generale della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), Mauro Ungaro, direttore del settimanale “Voce Isontina” e dell’Ufficio comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Gorizia. Tra i relatori anche il direttore della testata diocesana “La Voce delle Marche” e rettore del seminario arcivescovile di Fermo, don Nicola Del Gobbo.
Giovedì 15 novembre protagonisti di una tavola rotonda, con una riflessione in prospettiva della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2018, sul tema “La verità vi farà liberi. Notizie false e giornalismo di pace, saranno il direttore del quotidiano “Avvenire”, Marco Tarquinio, e il direttore dell’Agenzia Sir, Vincenzo Corrado. A moderare le serate la giornalista Tamara Ciarrocchi “in un percorso – si legge in una nota – che cercherà di affrontare il tema principale in vari in vari ambiti (scientifico, giornalistico, deontologico…). L’obiettivo è quello di fare un primo passo nell’approfondimento culturale per evitare che notizie infondate alimentino emozioni negative (paura, disprezzo, rabbia…) innescate dalla spettacolarizzazione del dramma e legittimate o rafforzate da un uso scorretto dei media”.

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