Gemelline siamesi separate: i genitori: “Ci avete ridato la speranza di una vita normale. Lasciamo a Dio fare il resto”

“Inizialmente avevamo perso la speranza”, racconta Athmané, papà delle gemelline siamesi di 17 mesi, Rayenne e Djihene, provenienti dall’Algeria, unite per il torace e per l’addome e separate con successo lo scorso 7 ottobre all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Intervenuto oggi con la moglie Amina ad una conferenza stampa per presentare ai giornalisti l’eccezionale intervento, Athmané ripercorre un anno e mezzo di dolore e di speranza. Alla nascita delle gemelle il 10 maggio 2016 in Algeria, i medici non avevano infatti dato ai genitori alcuna speranza, ma loro hanno lanciato un appello su Facebook. Alla richiesta di aiuto hanno risposto in tanti, compresa un’associazione francese, Halal Verif, che si è fatta carico delle spese di viaggio e di alloggio della famiglia. “Abbiamo ricevuto un’accoglienza fantastica fin dall’arrivo in aeroporto e poi qui in ospedale – prosegue Athmané -. Quando siamo arrivati in Italia avevamo pochissime speranze per le nostre bambine, invece grazie al lavoro dei dottori del Bambino Gesù le nostre figlie oggi stanno bene e finalmente potranno avere una vita come quella degli altri bambini”.  “Ringraziamo di cuore Papa Francesco per la grande opportunità che ci ha dato per le nostre bambine. Un grande grazie al Bambino Gesù per averci ridato la speranza di una vita normale – aggiunge Amina -. Un ringraziamento speciale al professor Inserra per esserci sempre stato vicino. Lasciamo a Dio fare il resto”.

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