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Europa-Africa: dichiarazione Comece e Secam per vertice Abidjan. “Forte accordo di partenariato per sviluppo comune”

(Bruxelles) “Radici comuni” che risalgono all’inizio della storia umana e “legami di lungo corso” uniscono Africa ed Europa “in una relazione genuina” che oggi richiede “correzione di squilibri economici e sociali”. Lo scrivono in una dichiarazione congiunta i presidenti della Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) e il Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (Secam) a pochi giorni dal quinto Summit Unione europea – Unione africana (Abidjan, 29-30 novembre), in cui il tema dei giovani sarà al centro degli scambi. I vescovi invitano a un “forte accordo di partenariato” come “strumento per uno sviluppo congiunto sulla base di un interesse comune”: propongono cioè una “iniziativa per la dignità umana intercontinentale” che “promuova il bene comune”, “aumenti l’ influenza” di Ue e Ua per “meglio raggiungere i propri obiettivi in organizzazioni globali come l’Onu”. Nell’elenco delle necessità ci sono anche iniziative “inter e intra-continentali per la guarigione delle memorie e la riconciliazione”. Ci sono i giovani da aiutare nella loro ricerca di “risposte coerenti” di fronte a “nuove e imprevedibili ideologie su cultura, santità della vita umana, matrimonio e famiglia, e alla perdita di spiritualità”. Guardando ai giovani, i vescovi chiedono “istruzione e formazione per tutti, ragazzi e ragazze”, in modo da “poter fare buon uso delle opportunità” che le evoluzioni tecnologiche così come l’urbanizzazione offrono anche nella creazione di posti di lavoro.

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