Decalogo #BastaBufale: De Luca (Ucsi), “consapevolezza, responsabilizzazione, percorsi formativi per smascherare cattive notizie e provocatori seriali”

“I ragazzi devono sapere che condivisione fa rima con diffusione e valutarne le conseguenze”, afferma al Sir Vania De Luca, vaticanista di Rainews24 e presidente nazionale dell’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi), analizzando in un’intervista il decalogo #BastaBufale presentato lo scorso 31 ottobre dalla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli e dalla presidente della Camera Laura Boldrini e destinato a 4,2 milioni di studenti. De Luca giudica positivamente gli inviti ad utilizzare gli strumenti di Internet – motori di ricerca, siti di testate autorevoli, siti anti-bufale – per verificare le notizie, a fidarsi solo di “fonti istituzionali e certificate” e a ricordare che anche Internet e i social network sono manipolabili. Bene anche gli inviti alla responsabilizzazione perché “clic, like o condivisioni non sono neutri”, hanno un peso e “possono avere conseguenze serie”. Qualche perplessità su alcuni punti. Per la presidente Ucsi, dire ai ragazzi di chiedere aiuto a “una persona esperta o a un ente davvero competente” è un po’ vago. “Qui – spiega – si rivolge agli studenti una richiesta non da poco. E come dire loro: attrezzati per un’autoverifica delle fonti e della veridicità della notizia, ma chi è la persona esperta o l’ente davvero competente?”. “Un filtro potrebbero essere docenti formati ad hoc oppure si potrebbe pensare alla consulenza esterna di un giornalista. Diversamente mi sembra si rimanga sul piano teorico”. Anche esortare a riconoscere  i vari tipi e gli stili delle notizie false è, per De Luca, chiedere “troppo a dei ragazzi. Chi falsifica o manipola le news è talmente abile che a volte noi stessi, comunicatori di professione, facciamo fatica a distinguere. Non sempre i titoli o i toni usati sono urlati, allarmistici, poco credibili. L’avvertimento non basta se non è accompagnato dalla proposta di un percorso formativo che aiuti a riconoscere e smascherare bufale, diffusori di cattive notizie, provocatori seriali”.

 

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