Avvenire: la prima pagina di domani 10 novembre. Caso azzardo Lega calcio, controlli bancari, riconoscimento virtù eroiche Papa Luciani

“Avvenire” dedica i suoi due titoli principali al caso azzardo Lega calcio e alla vicenda dei controlli bancari. Il primo caso è stato sollevato proprio da “Avvenire”, con un’inchiesta di Antonio Maria Mira: la Lega calcio di Serie A, attraverso la società Infront, avrebbe pattuito una sponsorizzazione con una società russa di scommesse non autorizzata a operare in Italia. Dopo la denuncia, primi passi indietro. Sulle banche, invece, si registra lo scontro tra Consob e Bankitalia circa i presunti mancati controlli agli istituti veneti poi finiti in crisi. Il commento è affidato all’economista Emilio Barucci: “Come era facile prevedere, sono volati gli stracci ieri in Commissione d’inchiesta sulle banche. Non un bello spettacolo. Il motivo è molto semplice: la vigilanza sui mercati finanziari e sulle banche è una questione molto tecnica. Salvo errori o misfatti macroscopici è molto difficile stabilire in modo oggettivo chi ha ragione e chi ha torto. I documenti e gli atti parlano (spesso) in modo chiaro, ma non stiamo parlando di un delitto, insomma è difficile trovare la pistola fumante. Meno male che alla fine hanno almeno deciso di risparmiarci il confronto all’americana. Lo strumento è sbagliato, ma ciò non vuol dire che le autorità di vigilanza non debbano rendere conto alle autorità politiche del loro operato: succede in tutti i paesi seri e questo non è stato fatto a sufficienza in passato in Italia”. La fotocronaca a centro pagina è per il riconoscimento delle virtù eroiche di Papa Luciani, passo vero beatificazione. L’editoriale è della teologa Rosanna Virgili: ” I presidenti Carter e Sadat e il primo ministro d’Israele erano a Camp David, negli Stati Uniti, cercando una via di pace in Medio Oriente. La speranza nella riuscita di quel Convegno era forte, perché la gente, gli inermi specialmente, non ne potevano più. Il premier Begin faceva riecheggiare gli antichi, e mai interrotti, lamenti del suo popolo che si sentiva ancora abbandonato da Dio, ma, nello stesso tempo, apriva al raggio luminoso delle parole di Isaia: “Può forse una mamma dimenticare il proprio bambino, così da non commuoversi per il frutto del suo seno? Se anche ci fosse una donna che si dimenticasse, io, invece, non ti dimenticherò mai” (Isaia 49,14-15). Era il 10 settembre 1978 e Papa Giovanni Paolo I, di cui ieri è stato autorizzato dal Papa il riconoscimento delle virtù eroiche, così pregava all’Angelus domenicale in una corrispondenza corale: “Anche noi che siamo qui, abbiamo gli stessi sentimenti; noi siamo oggetto da parte di Dio di un amore intramontabile. Sappiamo: ha sempre gli occhi aperti su di noi, anche quando sembra ci sia notte. È papà; più ancora è madre”. Parole piene di tenerezza per il mondo, straziato dalle inutili stragi”. Infine, un richiamo a due interviste a due premi Nobel per la pace, Jody Williams, promotrice delal campagna anti-mine, e Beatrice Fihn, promotrice della campagna anti-armi atomiche, alla vigilia del summit vaticano sulla proliferazione nucleare.

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