Papa Francesco: Peverini-Lorusso (semiologi), “è pop per il suo linguaggio irrituale”

“Ci sono tante ragioni per cui possiamo definire Papa Francesco ‘pop’. È pop perché ricorre a un linguaggio irrituale, perché è in grado di declinare contenuti complessi in forme brevi (i suoi messaggi su Twitter), manifesta curiosità nei confronti di forme attuali di autorappresentazione come i selfie. Privilegia il contatto diretto con l’interlocutore scegliendo il mezzo del telefono; valorizza modi di dire diretti e azioni di vita quotidiana, come l’andare nei negozi”. Così in un’intervista al Sir Paolo Peverini e Anna Maria Lorusso, semiologi e curatori del volume “Il racconto di Francesco. La comunicazione del Papa nell’era della connessione globale”, edito dalla Luiss University Press. Il Sir ha incontrato i due studiosi in vista della presentazione nella sede Rai di viale Mazzini a Roma, domani, in una conferenza stampa con la presidente Rai, Monica Maggioni, e il prefetto della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede mons. Dario Edoardo Viganò.
“Papa Francesco è pop – riconoscono i curatori del volume – perché alla sacralità che crea distanza preferisce modi espressivi che non solo riducono le distanze ma mirano all’inclusione. È pop perché è amato dalla gente, perché la gente lo sente vicino, lo sente ‘uno di loro’, in una strana unione tra carisma e normalità”.
“Il racconto di Francesco” offre un’attenta analisi della comunicazione di papa Francesco, attraverso la prospettiva della Semiotica. Al libro hanno collaborato anche noti semiologi: Ruggero Eugeni, Isabella Pezzini, Maria Pia Pozzato, Franciscu Sedda, Dario Mangano, Massimo Leone e Daniele Salerno.

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