Immigrazione: Italia unico Paese dove aumentano richieste d’asilo (+43,3%). Botta e risposta sulla Libia

Foto Siciliani-Gennari/SIR

L’Italia è l’unico Paese dove le richieste d’asilo sono aumentate nei primi sei mesi del 2017: sono state 327.725 mila (+43,3%), in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei, dove le domande di protezione internazionale sono calate in seguito alla chiusura della rotta balcanica e agli accordi con la Turchia. Il dato è stato ricordato oggi a Roma durante la presentazione del Rapporto sulla protezione internazionale 2017, realizzato da Anci (Associazione nazionale comuni italiani), Caritas italiana, Cittalia, Fondazione Migrantes, Servizio centrale dello Sprar, in collaborazione con l’Unhcr. “Nel 2016 l’Italia è stato il terzo Paese al mondo per richieste d’asilo, dopo la Germania e gli Usa – ha detto Stephane Jaquemet, delegato Unhcr Sud Europa -. Quest’anno, nonostante il calo degli sbarchi non c’è stato un calo delle richieste d’asilo”. Don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, ha citato il commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa che ha chiesto “chiarimenti all’Italia sull’accordo con la Libia” per il rischio di torture e violenze ai migranti nei centri libici. “L’urgenza di una risposta alle migrazioni dall’Africa – ha affermato – non può indurre a soluzioni che, al di là della loro impraticabilità, si muovono su un terreno pericoloso sul fronte del rispetto dei diritti umani”. Una frase contestata dal prefetto Mario Morcone, del Ministero dell’interno: “L’Italia non ha mai rispedito nessuno in Libia, se il commissario ai diritti umani dice questo, dice il falso. Noi abbiamo solo consentito che la guardia costiera libica salvasse le persone e le riportasse in Libia, ma non lo hanno fatto le navi italiane. Spesso il tema è usato in modo strumentale rispetto al ruolo che l’Italia svolge con grande dignità rispetto ad altri Paesi europei. Da tempo stiamo spingendo per una presenza in Libia dell’Unhcr, dell’Oim e abbiamo chiamato anche le Ong per darci una mano, certo in un quadro di grandi conflittualità e rischi”. Don Soddu ha replicato con poche parole: “Sul terreno del rispetto dei diritti umani in Libia ci sono problemi, credo che questo sia innegabile. Se poi il commissario europeo dei diritti umani ha detto una bugia lo apprendiamo qui oggi, e ci fa molto piacere”. I dati del rapporto sono stati presentati da Leonardo Domenici, presidente della Fondazione Cittalia: “È un momento storico delicato sia per il contesto politico, sia per le difficoltà a far comprendere bene l’importanza e le caratteristiche delle politiche di accoglienza. Speriamo serva a ricondurre il dibattito a dati di verità e realtà”. .

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