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Ue-Chiese: Bruxelles, confronto con i leader religiosi. I commenti di mons. Treanor, Figel e Timmermans

(Bruxelles) “Sostenere il progetto europeo è un imperativo etico e sociale per le comunità religiose”: monsignor Noel Treanor, vescovo di Down e Connor (Irlanda del Nord), commenta l’incontro di oggi a Bruxelles tra istituzioni Ue e leader religiosi. Treanor, presente a nome della Chiesa cattolica, indica la necessità di “proseguire questo confronto avvenuto oggi sui nostri territori e coinvolgendo le comunità locali”. Aggiunge poi, citando Papa Francesco, che “le Chiese in Europa non sono presenti per occupare spazi ma per lanciare e sostenere processi per il bene dei cittadini”. Jan Figel, inviato speciale della Commissione per la libertà di religione e di opinione, interrogato sulla coincidenza della rivoluzione sovietica, afferma: “L’Europa è un progetto di pace e collaborazione. Non ci può essere alcun paragone con la casualità della data odierna. E aggiungo che, avendo vissuto metà della mia vita sotto un regime autoritario, vedo bene la differenza e il valore aggiunto dell’Ue, che è una costruzione fondata sulla libertà”.
Frans Timmermans dal canto suo riflette: “L’idea di fondo dalla quale nasce la Comunità è che chi partecipa mette in comune, collega il suo destino a quello dei vicini. Ovvero la mia identità e la mia nazione non devono ‘prevalere’ sugli altri – da cui si originano guerre e violenze – ma condividere con essi pace, democrazia e prosperità”. Ma il mercato e l’economia sembrano prevalere… “Direi che mercato e moneta sono strumenti e come tali vanno utilizzati. Nell’Ue stiamo vivendo squilibri e crisi che occorre affrontare insieme. Ritengo che non potremo essere davvero felici, sicuri e prosperi se non saremo capaci di condividere un destino comune”.

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