Rapporto Svimez 2017: mons. Santoro (Cei), “la questione centrale è un lavoro degno in un’economia che sia al servizio della persona”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La questione centrale è un lavoro degno in un’economia che sia al servizio della persona e non del mero profitto economico”. Lo ha affermato mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore della 48ª Settimana sociale, intervenendo questa mattina nella tavola rotonda che ha accompagnato la presentazione del Rapporto Svimez 2017, presso la Sala della Lupa di Montecitorio. Mons. Santoro ha ripreso nel suo intervento i temi della recente Settimana sociale di Cagliari e in particolare le parole del messaggio del Papa. “Dietro i numeri – ha detto l’arcivescovo – noi vediamo i volti delle persone e le loro ferite ed è questo che ci sta a cuore”. “Occorre una conversione culturale – ha proseguito mons. Santoro – che metta in evidenza come la ricchezza venga dal lavoro” e “come prima la prima ricchezza sia la realizzazione della persona”.
Riferendosi nello specifico al contenuto del Rapporto, l’arcivescovo di Taranto ha sottolineato positivamente il dato sulla crescita e si è poi soffermato su quelle che ha definito “ferite aperte”: la disoccupazione giovanile, il dualismo generazionale, il persistere di un livello di povertà impressionante, il calo demografico, il depauperamento del capitale umano meridionale. Mons. Santoro, peraltro, ha rilevato anche una certa “sintonia” tra le riflessioni di Cagliari e quelle del Rapporto Svimez. È tornato quindi a presentare le proposte emerse dalla 48ª Settimana sociale e ha concluso indicando con forza come “urgente e prioritaria” la necessità di “una legge per l’occupazione giovanile al Sud”.

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