Minori stranieri non accompagnati: Griffini (Aibi), “la dignità e il futuro dei ragazzi che arrivano in Italia meritano tutta l’attenzione possibile”

“Il lavoro congiunto tra associazioni e istituzioni mostra come un Paese può cambiare e migliorare se stesso grazie al reciproco ascolto, al monitoraggio, alla valorizzazione del capitale sociale rappresentato dai cittadini. La dignità e il futuro dei minori stranieri non accompagnati che arrivano in Italia meritano tutta l’attenzione possibile. Le nostre attese di cittadini, così come le loro di migranti, non possono andare deluse”: è il commento di Marco Griffini, presidente di Aibi (Associazione Amici dei bambini), al termine della giornata di confronto, a Roma, tra organizzazioni e associazioni promotrici della legge 47/2017 per l’accoglienza e la protezione dei minori stranieri non accompagnati e i rappresentanti delle istituzioni, a 6 mesi dall’approvazione della nuova legge.
“L’incontro odierno – aggiunge Griffini – è stato positivo e importante per fare il punto tutti insieme, associazioni e istituzioni, sulle migliori modalità da mettere in campo per accompagnare le nuove figure dei tutori volontari e per cercare soluzioni in grado di sciogliere al più presto tutti i nodi organizzativi che ancora impediscono la concreta applicazione del dettato normativo da poco in vigore. Come Aibi raccogliemmo oltre duemila disponibilità di famiglie che si erano messe in gioco per dare una mano sull’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e delle madri sole con bambino. Un patrimonio che ha mostrato il volto di persone che ora aspettano una risposta chiara”.
Proprio il supporto, formativo e non solo, ai tantissimi tutori volontari che hanno risposto con entusiasmo all’invito delle istituzioni – 2.600 secondo il dato fornito oggi da Filomena Albano, autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza – unito al necessario accompagnamento delle famiglie affidatarie, è, ricorda l’Aibi, “il primo punto sul quale occorrerà muoversi per garantire l’efficacia e l’omogeneità nell’applicazione della legge. Per evitare l’applicazione di procedure e prassi disomogenee sul territorio nazionale, sarà importante l’emanazione del decreto del presidente del Consiglio dei ministri sul primo colloquio con il minore svolto da personale qualificato del centro di prima accoglienza e la definizione dei contenuti della cartella sociale che accompagnerà il minore lungo il suo percorso in Italia”.

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