Papa Francesco: Angelus, no alla “doppia vita”, autorità se male esercitata porta “anche alla corruzione”

“Un difetto frequente in quanti hanno un’autorità, sia autorità civile sia ecclesiastica, è quello di esigere dagli altri cose, anche giuste, che però loro non mettono in pratica in prima persona”. A denunciarlo è stato il Papa, durante l’Angelus di ieri, al quale – secondo la Gendarmeria vaticana – hanno partecipato in piazza San Pietro 40mila persone. “Fanno la doppia vita”, ha proseguito Francesco citando le parole attribuite agli scribi e ai farisei, che “dicono e non fanno”: “Legano fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito”. “Questo atteggiamento – ha ammonito il Papa – è un cattivo esercizio dell’autorità, che invece dovrebbe avere la sua prima forza proprio dal buon esempio”. “L’autorità nasce dal buon esempio, per aiutare gli altri a praticare ciò che è giusto e doveroso, sostenendoli nelle prove che si incontrano sulla via del bene”, ha spiegato Francesco: “L’autorità è un aiuto, ma se viene esercitata male, diventa oppressiva, non lascia crescere le persone e crea un clima di sfiducia e di ostilità, e porta anche alla corruzione”.

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