Migranti: Trucchi (Misericordie d’Italia), “urgente contribuire a suscitare in modo diffuso una cultura nuova dell’accoglienza”

“Appare oggi quanto mai urgente contribuire a suscitare in modo diffuso, direi popolare, una cultura nuova dell’accoglienza, capace di ergersi a difesa della pace e dell’incontro con i nazionalismi violenti, i rigurgiti di razzismo, le nostalgie di localismi escludenti”. Lo ha affermato questa mattina Roberto Trucchi, presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia, durante la giornata inaugurale del master di I livello in Managment dei servizi di accoglienza per migranti, profughi e richiedenti protezione dell’Università di Firenze. Alla giornata inaugurale hanno partecipato tra gli altri, il sottosegretario al ministero degli Interni, Domenico Manzione, l’assessore regionale Vittorio Bugli, il delegato Anci all’immigrazione e sindaco di Prato, Matteo Biffoni, oltre ad Annick Magner, docente responsabile del master. Sono in tutto 30 i giovani che hanno deciso di seguire questo percorso, di cui 8 provenienti dal Movimento delle Misericordie. “Nel 2015 – ha ricordato Trucchi – lanciai alle Misericordie la provocazione ad accogliere con convinzione la sfida di Papa Francesco ed aprire le proprie strutture all’accoglienza dei migranti. Da allora, molte delle nostre associazioni in tutta Italia si sono adoperate sulle banchine dei porti di sbarco, nei servizi di accoglienza ed è cresciuta la consapevolezza di quanto fosse necessario prendere una posizione decisa di fronte al bisogno di accoglienza, che ci vedesse in prima linea”. Abbiamo visto nascere esperienze luminose, nelle quali le Misericordie hanno mosso le ‘comunità’ ed hanno organizzato reti di solidarietà e di inclusione, rendendo l’accoglienza un’opportunità di sviluppo e rinnovata coesione per un intero contesto territoriale”. Anche grazie a questo, ha osservto Trucchi – “ci siamo convinti che la risposta sana, irrinunciabile, giusta di un Movimento vitale come il nostro, composto da oltre 600 realtà associative, innervato nel territorio, vicino alle comunità, fosse quella di investire in modo deciso sulla formazione e sulla formazione di eccellenza”.

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