Papa in Bangladesh: incontro autorità, il “Golden Bengal” ha “sempre avuto un posto speciale nel cuore dei papi”

“Mi trovo qui sulle orme di due miei redecessori, Papa Paolo VI e Papa Giovanni Paolo II, a pregare con i miei fratelli e sorelle cattolici e ad offrire loro un messaggio di affetto e di incoraggiamento”. Il primo discorso pubblico del Papa in Bangladesh, pronunciato durante l’incontro con le autorità, il Corpo diplomatico e la società civile, nel palazzo presidenziale di Dacca – dopo la visita di cortesia e l’incontro privato con il presidente, Abdul Hamid – comincia con un omaggio ai viaggi apostolici di Paolo VI, nel 1970, e di Giovanni Paolo II, nel 1986. “Il Bangladesh è uno Stato giovane, eppure ha sempre avuto un posto speciale nel cuore dei Papi, che fin dal principio hanno espresso solidarietà con il suo popolo, intesa ad accompagnarlo nel superare le difficoltà iniziali, e lo hanno sostenuto nell’esigente compito di costruire la nazione e il suo sviluppo”, fa notare Francesco, che chiama il Bangladesh “Golden Bengal” e lo descrive come “un Paese tutto avvolto da una vasta rete fluviale e di vie d’acqua, grandi e piccole”. “Questa bellezza naturale è emblematica della vostra particolare identità come popolo”, sottolinea Francesco, secondo il quale il Bangladesh “è una nazione che si sforza di raggiungere un’unità di linguaggio e di cultura nel rispetto per le diverse tradizioni e comunità, che fluiscono come tanti rivoli e ritornano ad arricchire il grande corso della vita politica e sociale del Paese”.

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