La Civiltà Cattolica: “Il Natale ci interroga sul nostro modo di accogliere i fratelli”

“Il Natale ci interroga e ci provoca sul nostro modo di vivere e di accogliere i fratelli”. Lo scrive “La Civiltà Cattolica” nell’ultimo numero, che dedica l’editoriale al Natale. Un testo in cui sono citate le parole di Papa Francesco, che sottolineano come “la rivoluzione della tenerezza del Dio che ha rovesciato i potenti dai troni e ha innalzato gli umili continua a interpellarci: per incontrarlo bisogna chinarsi, abbassarsi, farsi piccoli”. “La pace, la giustizia si costruiscono giorno per giorno – scrive La Civiltà Cattolica -, riconoscendo l’insopprimibile dignità di ogni vita umana, a partire dalla più piccola e più indifesa, riconoscendo ogni essere umano come nostro fratello”. Non mancano, però, le “tenebre” nei “momenti della vita di ciascuno di noi e della storia dell’umanità”. “È la nostra esperienza di oggi. In un momento in cui, al di là delle nostre insufficienze e angosce personali, non sembra esserci un domani degno di essere vissuto. Quando le poche cose belle che si riescono ancora a vedere sembrano sopraffatte dalla corruzione e dall’egoismo, dal disimpegno, dalla menzogna e dall’ipocrisia, questo messaggio lo sentiamo particolarmente nostro: le tenebre non sono riuscite a soffocare la luce”. Il Natale implica, dunque, un continuo rinnovamento, “ci chiama a un tentativo sempre nuovo di rinnovarci, di sentirci solidali e partecipi, al di là della devozione convenzionale. Il Natale diventa così per il credente una vocazione: ci chiama ogni volta a cercare, tra mille difficoltà, la strada che ci porta all’altro, al fratello”.

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