Carabinieri di Ostia: mons. Marcianò (ordinario militare), “essere presenza perseverante, fedeli al territorio e al popolo”

foto SIR/Marco Calvarese

“In mezzo a persecuzioni, carcerazioni, violenze e ingiustizie… occorre essere semplice presenza; una presenza pura, perseverante, dice Gesù; che non ci richiede di preparare prima quanto occorre dire o fare: una presenza che è, prima di tutto, semplicemente testimonianza”. Da Ostia, luogo “balzato all’onore delle cronache come simbolo di violenza, criminalità organizzata, illegalità, abbandono” a parlare è stato l’arcivescovo ordinario militare per l’Italia, mons. Santo Marcianò, che ieri sera ha celebrato una messa per i Carabinieri del Gruppo locale nella ricorrenza della patrona Maria Virgo Fidelis. “Una presenza” quella dei Carabinieri che, ha rimarcato l’ordinario militare, “è fatta di condivisione quotidiana e vissuta nel luogo; una fedeltà al territorio, un territorio duro, questo, che, per cambiare, ha bisogno del lievito del servizio e della carità”. I Carabinieri sono chiamati a “vivere il territorio per vivere la vita delle persone, per coglierne le necessità autentiche, per farne proprie le difficoltà: per fare più bella questa porzione di terra che ci viene affidata. Bisogna essere ‘nel’ territorio e ‘del’ territorio, per amare il Paese e coloro che ci abitano”. “Non solo del territorio, della gente!”, ha aggiunto mons. Marcianò. “Siete fedeli a un popolo, a un senso di popolo che occorre ritrovare, nel nostro Paese e in tutta Europa, se vogliamo avere un futuro. La vostra è un’azione fatta anche di relazioni fraterne, amichevoli, che sanno superare la formalità, integrando il necessario senso del dovere e la grande competenza in rapporti umani profondi e ugualmente necessari. Ancor più necessari quando i cittadini sono afflitti da paura, insicurezza, sfiducia… Non lo dimenticate – ha concluso l’ordinario militare -: alcuni drammi umani hanno bisogno non solo di tecnica ma anche di legami per essere definitivamente sconfitti; ne ha bisogno la gente, vittima della violenza e del male, ne ha bisogno, per certi versi, chi compie il male”.

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