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Malta: funerali di Caruana Galizia. Mons. Scicluna ricorda la “preghiera della mamma per i suoi tre figli”. Ai giornalisti: “vi incoraggio”

“Siamo riuniti qui oggi per pregare per Daphne, vittima di violenza omicida che ha troncato la vita di una donna, una madre, una giornalista”: così l’arcivescovo Charles Scicluna nell’omelia della celebrazione funebre che oggi alle 14 si è svolta a Mosta per la giornalista Daphne Caruana Galizia, uccisa il 16 ottobre scorso. “Non sappiamo ancora chi abbia ucciso Daphne. A chiunque abbia preso parte, in un modo o nell’altro, all’assassinio di Daphne devo dire: per quanto accanitamente cerchiate di sfuggire alla giustizia degli uomini, non sfuggirete mai dalla giustizia di Dio”, ha ammonito l’arcivescovo che ha intimato: “Pentitevi, prima che sia troppo tardi”. Rivolgendosi ai giornalisti, colleghi di Daphne, ha ribadito un incoraggiamento già rivolto nei giorni scorsi: “non abbiate timore. Vi incoraggio a non stancarvi mai nella vostra missione di essere gli occhi, le orecchie e la bocca del popolo”. “Fatelo”, ha aggiunto mons. Scicluna “senza paura e nel pieno rispetto della verità. Cari giornalisti, abbiamo bisogno di voi. Abbiamo bisogno di persone libere, intelligenti, curiose, oneste, serene, sicure e protette”.
Rivolgendosi ai figli Matthew, Andrew e Paul, ha ricordato che ogni volta in cui la madre andava all’estero “accendeva una candela in chiesa per ciascuno” di loro: “la silenziosa preghiera di una madre per i suoi figli”. Li ha esortati a essere “sempre figli della luce”, nonostante la loro madre sia morta per “la mano nascosta di qualcuno che ha apprezzato l’oscurità anziché la luce” con le sue “azioni malvagie”. Parlando poi alla folla numerosa che ha partecipato ai funerali, l’arcivescovo ha chiesto “di prendersi sempre cura gli uni degli altri” e ha pregato affinché “le parole dure e ostili” cessino “subito e per sempre”.

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