Papa in Myanmar: ai vescovi, far sentire la propria voce nella società e “proteggere l’ambiente”. Pregare e curare la “salute spirituale” dei preti

(Foto L'Osservatore Romano (www.photo.va) / SIR)

“La Chiesa in Myanmar testimonia quotidianamente il Vangelo mediante le sue opere educative e caritative, la sua difesa dei diritti umani, il suo sostegno ai principi democratici”. È la fotografia scattata dal Papa nella parte finale del discorso rivolto ai 22 vescovi del Myanmar, nell’arcivescovado di Yangon. “Possiate mettere la comunità cattolica nelle condizioni di continuare ad avere un ruolo costruttivo nella vita della società, facendo sentire la vostra voce nelle questioni di interesse nazionale, particolarmente insistendo sul rispetto della dignità e dei diritti di tutti, in modo speciale dei più poveri e vulnerabili”, l’invito, unito “alla necessità di proteggere l’ambiente e di assicurare un corretto utilizzo delle ricche risorse naturali del Paese a beneficio delle generazioni future”, partendo dalla consapevolezza che “la custodia del dono divino della creazione non può essere separata da una sana ecologia umana e sociale” e che “la cura autentica delle nostre relazioni con la natura è inseparabile dalla fraternità, dalla giustizia e dalla fedeltà nei confronti degli altri”, come si legge nella Laudato si’. Non sono mancati consigli pratici ai vescovi, come quello di “mantenere l’equilibrio nella salute fisica come in quella spirituale, e a darvi pensiero, in modo paterno, della salute dei vostri preti”. Parlando di “salute spirituale”, Francesco ha ricordato il primato della preghiera, per i vescovi, citando le parole di Pietro quando annuncia il compito dei vescovi: “Per noi la preghiera e l’annuncio della parola”. “La preghiera è il primo compito del vescovo”, ha proseguito Francesco sempre a braccio: “Ognuno di noi vescovi dovrà domandarsi la sera, nell’esame di coscienza: quante ore ho pregato io oggi? Vi incoraggio a crescere ogni giorno nella preghiera e nell’esperienza dell’amore riconciliante di Dio, perché è la base della vostra solidità spirituale con la quale conducete il popolo di Dio sui sentieri della carità e della verità”. Al termine dell’incontro, dopo la presentazione individuale dei vescovi e la foto di gruppo, il Papa si congeda dai vescovi e benedice la prima pietra di 16 chiese, del Seminario maggiore e della Nunziatura apostolica. Infine, dopo la foto di gruppo con 300 seminaristi, Francesco rientra a piedi in arcivescovado dove, nella Cappella del piano terra, incontra in forma privata 30 membri della Compagnia di Gesù, missionari in Myanmar.

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