Nigeria: Amnesty chiede di indagare sulla Shell per “complicità in uccisioni, stupri, torture”

Amnesty international ha chiesto ai governi di Nigeria, Regno Unito e Olanda di indagare sulla compagnia anglo-olandese Shell per complicità in uccisioni, torture e stupri commessi negli anni ’90, che culminarono nell’impiccagione, 22 anni fa, di nove leader ogoni, tra cui lo scrittore e attivista Ken Saro-Wiwa.  Una richiesta che coincide con il lancio di un nuovo rapporto, intitolato “Un’impresa criminale?” che esamina migliaia di pagine di documenti interni della Shell, oltre a dichiarazioni di testimoni e denunce presentate da Amnesty all’epoca dei fatti. Anche le vedove di quattro degli impiccati hanno denunciato la Shell alla giustizia olandese nel giugno 2017. “Le prove che abbiamo esaminato mostrano che la Shell incoraggiò ripetutamente i militari nigeriani ad affrontare le proteste locali, pur sapendo l’orrore che questo avrebbe procurato: uccisioni illegali, stupri, torture e villaggi dati alle fiamme – ha dichiarato Audrey Gaughran, direttrice del programma Temi globali di Amnesty International -. In questa brutale repressione la Shell arrivò persino a fornire ai militari sostegno materiale, come i mezzi di trasporto, e in almeno un caso pagò un comandante militare noto per aver violato i diritti umani. Il fatto che la compagnia petrolifera non sia mai stata chiamata a risponderne è un oltraggio”. “Non c’è dubbio – conclude – che la Shell abbia giocato un ruolo chiave negli eventi che devastarono l’Ogoniland negli anni Novanta. Crediamo che vi siano ragioni per aprire indagini penali. Presentare l’enorme quantità di prove raccolte è stato il primo passo per portare la Shell di fronte alla giustizia. Ora stiamo preparando una denuncia penale da inoltrare alle autorità competenti”.

 

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