Università Lumsa: Tajani (Parlamento Ue), su migrazioni “Europa dell’est sia più solidale” ma “il vero problema è l’Africa”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Abbiamo approvato la proposta di riforma del Regolamento di Dublino in materia di rifugiati e diritto d’asilo e consegnato il nostro risultato al co-legislatore che è il Consiglio. Mi auguro possa essere approvata prima di fine legislatura”. Lo ha detto oggi Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2017 – 2018 dell’Università Lumsa. Rispondendo ad una domanda degli studenti sull’immigrazione, Tajani ha spiegato che “nei paesi dell’est c’è una resistenza molto forte, la paura che l’arrivo di realtà diverse possa modificare il proprio contesto sociale” ma “si tratta di egoismo: i paesi dell’est hanno ricevuto tanto da noi; tuttora ricevono molto più di quanto ci danno e la solidarietà non può essere a senso unico”. Tuttavia, secondo Tajani, “il problema fondamentale è l’Africa”. “Abbiamo chiuso la rotta orientale dei Balcani, abbiamo in qualche modo tamponato la situazione in Libia” ma “il punto fondamentale è cosa fare in Africa – sostiene -. Se non interveniamo come Europa, avremo milioni di persone che nei prossimi decenni si sposteranno dal sud al nord del mondo. Nel 20150 ci saranno due miliardi e mezzo di africani, quasi tutti giovani. Boko Haram semina terrore in tutto il continente ma le organizzazioni terroristiche sono tante”. Terrorismo, guerre civili, carestie, povertà nel Corno d’Africa: “O ci mettiamo in testa che il problema immigrazione si risolve lì, oppure troveremo un’invasione naturale”. Parlare di “Piano Marshall per l’Africa – spiega – significa investimenti in infrastrutture anche digitali e in formazione. Le università europee hanno responsabilità in questo”. “Ma – avverte – dobbiamo parlare con una voce sola. Con buoni accordi – ad esempio per quanto riguarda le materie prime -, oltre a fare il nostro interesse possiamo favorire la loro crescita”. “Servono – conclude – almeno 40 miliardi in più da investire in Africa se vogliamo avere un effetto leva di 400 miliardi”.

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