Diocesi: Caritas Prato, “oltre 4mila le persone seguite”. Il vescovo Agostinelli, “camminare insieme per il bene della gente”

I poveri seguiti a Prato dalla Caritas e dalla rete dell’osservatorio della diocesi sono oltre 4mila. È uno dei dati contenuti nel rapporto sulle povertà presentato questa mattina a Prato. “Nel 2017 – si legge in una nota – da gennaio a oggi, 2700 persone si sono presentate per una richiesta di auto. Il dato degli accessi sale rispetto ai due anni precedenti del 5,1%. Gli italiani rappresentano il 34,3% del totale e sono in calo del 7,2%, mentre aumentano del 13% gli stranieri”. Nell’anno in corso i venti centri di ascolto della rete diocesana hanno effettuato 6781 colloqui (sono stati 6608 nel 2016). “Dietro questi numeri ci sono dei volti, non dimentichiamolo mai”, ha osservato la direttrice della Caritas di Prato, Idalia Venco. “Sono persone che si presentano a noi chiedendo risorse per pagare il mutuo o una bolletta, perché non hanno una casa ma soprattutto ci dicono che non hanno un lavoro”. Il vicesindaco di Prato, Simone Faggi, ha ribadito “la volontà dell’amministrazione comunale, anche in questi anni difficili, di puntare sul sociale senza operare alcun taglio”. L’alleanza tra pubblico e privato sociale, tra Comune e diocesi nell’aiuto nei confronti degli ultimi è stata ribadita dal vescovo di Prato, mons. Franco Agostinelli: “Stimo il loro lavoro e confermo la volontà e la necessità di camminare insieme per il bene della gente, al di là della cultura e della fede, di chi ci chiede aiuto. Insieme dobbiamo perseguire quella che Giorgio La Pira chiamava giustizia fraterna”. Secondo il rapporto, nel 2017 il 26% degli ascoltati sono arrivati per la prima volta, con un incremento rispetto a due anni fa del 64,6%. Tra gli stranieri i nuovi arrivi sono il 91%. Gli italiani aumentano invece del 5,2%. Cresce anche il numero di coloro che sono arrivati da più di dieci anni, che ora rappresentano il 24,5% del totale. Gli interventi concreti si sono concentrati sull’offerta di beni e servizi (66,5%), sussidi economici (21%) per il pagamento di affitti, rate mutuo, utenze domestiche e libri scolastici, spese sanitarie. Le altre voci riguardano consulenze lavoro, orientamento, istruzione e alloggio.

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