Lavoro: p. Scannone (Buenos Aires), serve “alleanza di tutto il mondo del lavoro” per “alternativa” al “paradigma tecnocratico”

Oggi è urgente “una alleanza di tutto il mondo del lavoro per un modello di sviluppo sostenibile, alternativo al modello liberista attuale”. Ad affermarlo, sulla scorta della Laudato si’, è stato padre Juan Carlos Scannone, il più grande filosofo argentino vivente, già superiore di Bergoglio quando era a Buenos Aires, che ha aperto la seconda giornata della conferenza internazionale delle organizzazioni sindacali, in corso in Vaticano per iniziativa del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale. Il ruolo del sindacato, ha affermato Scannone citando il discorso del Papa alla Cisl, è quello di “proteggere i diritti di chi non ha diritti, degli esclusi dal lavoro”, declinando il binomio profezia e innovazione e scongiurando il “pericolo di diventare troppo simile alle istituzioni e ai poteri che invece critica”. “Integrale, sostenibile e solidale”: sono i tre aggettivi per uno sviluppo umano “alternativo” al modello di sviluppo dominante, basato sul “paradigma tecnocratico, omogeneo e monoculturale” che, come denuncia il Papa nella Laudato si’, produce “un potere che fa sì che certe innovazioni tecnologiche siano affidate a coloro che possiedono le conoscenze, e soprattutto il potere economico, per utilizzarle”. Scannone ha definito questo atteggiamento “un  riduzionismo che si riduce ad assolutizzare solo un tipo di ragione umana – la ragione strumentale – che non ha alcun rapporto con i fini ultimi, ma solo con i mezzi più efficienti per raggiungere un obiettivo immediato”. Come denuncia il Papa, “gli oggetti prodotti dalla tecnica non sono neutri, ma orientano gli stili di vita e fanno gli interesse di alcuni gruppi”, per i quali “l’obiettivo della massimizzazione del profitto è sufficiente”. Per il Papa, tuttavia, “un nuovo modello di sviluppo non soltanto è da esigere eticamente, ma è realmente possibile”. Di qui l’urgenza di una “resistenza al paradigma tecnocratico”, attraverso “l’attività di Dio e l’autenticità umana”. “Consentire una vita degna attraverso il lavoro”, l’obiettivo principale: come ha detto il Papa nel videomessaggio alla Settimana sociale dei cattolici italiani, “il robot deve essere un mezzo, non deve diventare un idolo dell’economia in mano ai potenti. Deve essere al servizio della persona e dei bisogni dell’uomo: uno strumento del lavoro, e non il contrario”.

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