Don Sturzo: mons. Oder, “un uomo libero e forte”, speriamo “presto santo”

“Un sacerdote, un uomo libero e forte, speriamo presto di poter dire, col consenso dell’autorità della Chiesa, un santo”. Mons. Slawomir Oder, vicario giudiziale del Tribunale ordinario della diocesi di Roma, ha definito così don Luigi Sturzo, sacerdote antifascista e fondatore del Partito popolare italiano, la cui causa di beatificazione ha fatto oggi un grande passo avanti. Si è chiusa infatti, nell’aula della Conciliazione del Palazzo apostolico Lateranense, la fase diocesana del processo, iniziato venti anni fa. Don Luigi Sturzo, ha ricordato mons. Oder, “eccelse in molti campi del sapere e dell’agire umano, in particolare della politica, ma di se stesso usava ripetere: ‘Io sono Sacerdote, non un politico’”. “E proprio perché sacerdote – ha sottolineato – egli sentì la vocazione ad esercitare il proprio ministero in un campo diverso da quelli usuali, ma non meno importante, quello della politica, perché egli intendeva ricondurre tale umana attività alla sua finalità naturale di carità e di servizio”.
“La nostra città di Roma è stata nei secoli benedetta da grazie innumerevoli, a cominciare dalla testimonianza dei Santi Apostoli Pietro e Paolo”, ha aggiunto mons. Oder per il quale la Capitale “è divenuta il faro a cui milioni di persone nel mondo guardano per essere illuminati nel cammino cristiano, che ancora oggi viene reso illustre dall’impegno coerente di tanti cristiani e di esemplari sacerdoti, come lo fu Don Sturzo”.

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