Commissione Ue: Unione dell’energia per “transizione dell’Europa verso una società a basse emissioni di carbonio”

(Bruxelles) “La transizione dell’Europa verso una società a basse emissioni di carbonio sta diventando ormai una realtà concreta nel quotidiano dell’Unione europea”. È quanto sostiene la Commissione Ue che pubblica la terza relazione sullo stato dell’Unione dell’energia. “Grazie ai progressi compiuti nel 2017, l’Ue è sulla buona strada per realizzare il progetto dell’Unione dell’energia creando posti di lavoro, crescita e investimenti”. Ma “ora è giunto il momento di mobilitare la società – cittadini, città, aree rurali, imprese, mondo accademico, parti sociali – per assumere la piena titolarità dell’Unione dell’energia, per farla avanzare ancora di più e per impegnarsi attivamente nello sviluppo di soluzioni per il futuro”. La relazione conferma inoltre che “la transizione energetica non può avvenire se non si adeguano le infrastrutture alle esigenze del futuro sistema energetico. Le infrastrutture energetiche, dei trasporti e delle telecomunicazioni sono sempre più interconnesse: le reti locali diventeranno sempre più importanti per la vita quotidiana dei cittadini europei, sempre più orientati verso elettromobilità, produzione decentrata di energia e gestione attiva della domanda. Sono già stati raggiunti traguardi notevoli, ma continuano a sussistere ostacoli in particolare per quanto riguarda l’energia elettrica”.
Commentando la relazione, il vicepresidente Maros Sefcovic, responsabile per l’Unione dell’energia, dichiara: “L’Unione dell’energia avrà successo soltanto se tutti noi ci impegniamo ad avanzare uniti nella stessa direzione. Il fine è concretizzare il risultato che ci siamo impegnati a conseguire: completare l’Unione dell’energia nel mandato dell’attuale Commissione. Entro il 2019 l’Unione dell’energia deve diventare non più semplice politica ma realtà quotidiana”. In questo senso occorrono iniziative legislative, scelte politiche e di bilancio strategiche, ricerca e innovazione, coinvolgimento degli Stati, delle parti sociali, delle imprese, degli enti locali.

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