Colombia: allarme e campagna informativa della Chiesa contro la piaga della violenza alle donne. I numeri sono in aumento

La Chiesa colombiana è profondamente preoccupata di fronte ai tanti casi di violenza sulle donne che quotidianamente accadono nel Paese e rivolge “un appello urgente perché vengano messe in atto azioni collettive di lotta contro questo flagello”. Lo ha detto ieri mons. Hector Fabio Henao, direttore nazionale della Pastorale sociale – Caritas della Chiesa colombiana, nel corso di una conferenza stampa in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Negli ultimi anni, ha constatato mons. Hénao, il Paese ha fatto dei passi in avanti su questo fronte, ma il cammino da percorrere è ancora enorme, in uno scenario complessivo che vede ancora una forte carenza di donne “in posizioni direttive in differenti scenari sociali”. Il direttore della Pastorale sociale ha evidenziato che quest’anno sono già stati assassinati 64 leader sociali e che nel 22% dei casi si trattava di donne. E ha affermato che “nessun comune può dirsi immune dal traffico e dalla tratta di persone”. Tale fenomeno coinvolge donne nell’80 per cento dei casi e in molti casi si tratta di minori.
È stato poi Carlos Valdéz, direttore dell’Istituto di Medicina legale a fornire i dati più aggiornati, avvertendo che essi segnalano addirittura un aumento della violenza contro le donne. A fronte dei 731 casi di femminicidio del 2016, al 31 ottobre 2017 già si era arrivati a 758 casi nell’anno in corso. Le regioni maggiormente colpite dal fenomeno sono Valle del Cauca, Antioquia, il dipartimento di Bogotá e Atlántico. Nel 2017 si sono inoltre registrati 1.705 casi di violenza sessuale contro bambine al di sotto dei quattro anni di età.
In tale contesto, la Chiesa colombiana ha lanciato una campagna intitolata: “Agire subito di fronte alla violenza contro le donne”. L’iniziativa punta a sensibilizzare la popolazione e a ridurre l’entità del fenomeno ed è focalizzata su 39 comuni di 14 regioni, in rete con le Chiese locali e un centinaio di organizzazioni della società civile. La campagna si articola in spot pubblicitari diffusi soprattutto attraverso internet e i social media, nei quali non mancano testimonianze dirette di donne che hanno vissuto situazioni di violenza.

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