Salute: Commissione Ue promuove il servizio sanitaria italiano. Speranza di vita da record, ma troppi bambini obesi

(Bruxelles) “La speranza di vita degli italiani è tra le più alte d’Europa, sebbene si riscontrino disparità a livello regionale e socioeconomico. Nonostante gli stringenti vincoli di bilancio, l’Italia è riuscita a riformare e ampliare il pacchetto delle prestazioni sanitarie nazionali”. Lo si legge nel “Profilo della sanità in Italia 2017” pubblicato oggi dalla Commissione europea assieme ai profili degli altri 27 Paesi Ue e a un ampio documento riassuntivo su scala comunitaria. Per la Commissione di Bruxelles, il governo italiano “sta promuovendo una ricentralizzazione dei finanziamenti e sta progettando un nuovo sistema che consenta di ripartire le risorse tra le regioni per raggiungere l’ambizioso obiettivo di offrire a tutti i residenti l’accesso al pacchetto di prestazioni ampliato”. La speranza di vita alla nascita in Italia ha raggiunto, secondo il documento di 20 pagine, 82,7 anni nel 2015, contro i 79,9 anni del 2000, “ponendo il Paese al secondo posto nell’Unione europea dopo la Spagna”. L’allungamento della speranza di vita “si deve soprattutto alla riduzione della mortalità per malattie cardiovascolari. Permangono tuttavia notevoli disparità legate al sesso e alle condizioni socioeconomiche”. In Italia “la mortalità evitabile rimane tra le più basse dell’Unione, il che fa supporre una buona efficacia del sistema sanitario nel trattamento dei pazienti con malattie potenzialmente letali”. Ancora: “Il servizio sanitario nazionale italiano copre automaticamente tutti i cittadini e i residenti stranieri. Nell’accesso alle prestazioni sanitarie, tuttavia, si riscontrano notevoli variazioni in base alle regioni e alla fascia di reddito”.
Nel profilo delineato a Bruxelles per l’Italia si legge: “un maggior numero di infermieri è stato formato per far fronte all’invecchiamento della popolazione e nuove misurazioni delle prestazioni sono state introdotte per favorire una maggiore responsabilizzazione e una migliore qualità dell’assistenza”. Nel 2014 in Italia “la percentuale degli adulti che fumavano tabacco quotidianamente era del 20%, appena al di sotto della media Ue e in calo rispetto al 25% del 2000. Anche il consumo di alcol per adulto è sceso e si colloca ampiamente al di sotto della media Ue”. Per contro, “si è riscontrato un aumento dei problemi di sovrappeso e obesità infantile, con una diffusione ormai superiore alla media Ue”. Una ulteriore osservazione: “Sebbene una serie di servizi di base siano gratuiti, le spese direttamente a carico dei pazienti sono relativamente elevate (23% del totale, contro una media Ue del 15 % nel 2015) e riguardano soprattutto i farmaci e le cure odontoiatriche”.

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