Salute: Commissione analizza sistemi sanitari di 28 Paesi Ue. “Rafforzare assistenza medica di base”. Preparare medici e infermieri alle sfide future

(Bruxelles) “La promozione della salute e la prevenzione delle malattie creano le condizioni per un sistema sanitario più efficace ed efficiente; va affrontata, oltre allo squilibrio degli investimenti nella prevenzione, la problematica delle disuguaglianze sociali, illustrata dalla diversa frequenza di screening tumorali o attività fisica delle persone in funzione del livello di reddito e di istruzione più e meno elevato”. È la prima “conclusione” esposta nella relazione della Commissione sui sistemi sanitari dei 28 Paesi dell’Ue, presentata oggi a Bruxelles. La Commissione elenca altre quattro conclusioni ritenute “principali”. La seconda è la seguente: “Una robusta assistenza medica di base guida in modo efficiente i pazienti nel sistema sanitario e contribuisce ad evitare spese inutili. Il 27% dei pazienti si rivolge a un pronto soccorso per via dell’inadeguatezza dell’assistenza sanitaria di base. Solo 14 paesi dell’Ue impongono la prescrizione di un medico di base per accedere a una consulenza specialistica; altri 9 Paesi prevedono incentivi finanziari correlati alla prescrizione”.
Terza osservazione: “L’assistenza integrata garantisce che il paziente riceva un’assistenza onnicomprensiva, evitando le situazioni che si verificano adesso in quasi tutti i Paesi dell’Unione in cui l’assistenza è frammentata e i pazienti devono cercare soluzioni in un labirinto di strutture sanitarie”. Quarto punto: “La programmazione e la previsione proattive delle esigenze in materia di forza lavoro nella sanità aumentano la capacità dei sistemi sanitari di adattarsi alle evoluzioni future. Nell’Ue i professionisti della sanità sono 18 milioni ed entro il 2025 saranno creati altri 1,8 milioni di posti di lavoro. Le autorità sanitarie devono preparare la forza lavoro ai cambiamenti imminenti: invecchiamento della popolazione e multimorbilità, necessità di politiche di assunzione oculate, competenze nuove e innovazione tecnica”. Infine: “I pazienti dovrebbero essere il fulcro della prossima generazione di dati sanitari migliori al servizio delle politiche e delle pratiche. La trasformazione digitale della sanità e dell’assistenza aiuterà a comprendere gli esiti e le esperienze della vita reale che hanno importanza per i pazienti, con un grande potenziale di accrescere l’efficienza dei sistemi sanitari”.

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