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Papa Francesco: ai francescani, “abbracciate i lebbrosi del nostro tempo”

“La minorità va anche vissuta in relazione a tutti gli uomini e le donne con cui vi incontrate nel vostro andare per il mondo, evitando con la massima cura ogni atteggiamento di superiorità che vi possa allontanare dagli altri”. È la raccomandazione del Papa, nell’udienza concessa oggi alle famiglie francescane. “San Francesco – ha ricordato – esprime chiaramente questa istanza nei due capitoli della Regola non bollata dove mette in rapporto la scelta di non appropriarsi di nulla con l’accoglienza benevola di ogni persona fino alla condivisione della vita con i più disprezzati, con quelli che sono considerati veramente i minori dalla società”. I frati, inoltre, “devono essere lieti quando vivono tra persone di poco conto e disprezzate, tra poveri e deboli, tra infermi e lebbrosi, e tra i mendicanti lungo la strada”. Di qui la necessità di chiedersi: “Dove stiamo? Con chi stiamo? Con chi siamo in relazione? Chi sono i nostri preferiti? E, dato che la minorità interpella non solo la fraternità ma ciascuno dei suoi componenti, è opportuno che ognuno faccia l’esame di coscienza sul proprio stile di vita; sulle spese, sul vestire, su quello che considera necessario”. “E, per favore, quando fate qualche attività per i più piccoli”, gli esclusi e gli ultimi, non fatelo mai da un piedistallo di superiorità”, ha sottolineato il Papa: “Pensate piuttosto che tutto quello che fate per loro è un modo di restituire ciò che gratuitamente avete ricevuto”. “Aprite i vostri cuori e abbracciate i lebbrosi del nostro tempo, e, dopo aver preso coscienza della misericordia che il Signore vi ha usato, usate con essi misericordia, come la usò il vostro padre san Francesco”, l’invito di Francesco, che ha raccomandato ai francescani di prendersi cura anche degli “immigrati che cercano una vita degna” e di “tutti quelli che vivono nelle periferie esistenziali, privati di dignità e anche della luce del Vangelo”, così come degli ammalati e degli infermi.

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