Società: card. Bagnasco, “vedo in atto una sorta di colonizzazione culturale”

“Vedo in atto una sorta di colonizzazione culturale, che intende ridefinire le basi della persona e della società, secondo una concezione dell’individuo sciolto da legami etici e sociali, proteso verso una sua presunta libertà assoluta”. Lo ha detto il card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, per dieci anni presidente della Cei, in un’intervista rilasciata oggi ad Avvenire, in cui anticipa i contenuti di un libro intervista sul suo decennio alla guida della Conferenza episcopale italiana. E tra i temi centrali vi è quello della famiglia. “Si usa ancora il termine ‘famiglia’, ma si pensa a qualunque nucleo affettivo a prescindere dal matrimonio e persino dai generi – ha sottolineato il porporato -. Analogamente si parla dei figli, ma quasi fossero un diritto degli adulti o addirittura un prodotto da laboratorio. Si discute sulla malattia e sulla morte come di realtà che devono essere a disposizione dell’arbitrio individuale e non invece nella prospettiva per cui la salute di ogni cittadino interessa il bene comune, come anche la nostra Costituzione afferma”. Il timore del cardinale si racchiude nella “pretesa di chi punta ad assicurarsi diritti individuali assolutizzati e volutamente al di là dei corrispettivi doveri sociali”. Particolare attenzione, secondo il card. Bagnasco, va riservata nell’impegno a non indebolire la famiglia e a non umiliarla con “concezioni che le affiancano modelli alternativi, che in modo felpato costituiscono un vulnus progressivo alla sua identità”. “La famiglia – ha sottolineato il cardinale – è il risultato paziente dell’antropologia di riferimento della nostra cultura, per la quale il nostro Paese è costituito anzitutto in una società di famiglie. Questa sua connotazione ha ripercussioni decisive a livello educativo”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo

Informativa sulla Privacy