Corte diritti dell’uomo: udienza sul caso Berlusconi a Strasburgo. “La sentenza sarà pronunciata in una fase successiva”

È in corso da stamane a Strasburgo presso la Corte europea dei diritti dell’uomo la seduta della Grande Camera chiamata a pronunciarsi sul caso di “Berlusconi c. Italia”. L’ex primo-ministro italiano aveva fatto ricorso nel settembre 2013 alla Corte dopo che, con l’introduzione del decreto legislativo 235 del 2012 (Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità, cosidetta Legge Severino), era stato considerato “incandidabile” fino al 2019 e gli era stato fatto “divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo” in quanto penalmente condannato (condanna definitiva per frode fiscale inflitta dalla Corte di Cassazione riguardo la vicenda Mediaset nell’agosto 2013). Berlusconi, al momento della sentenza, era senatore, ma la sua carica fu sospesa con votazione in Senato il 27 novembre 2013. Berlusconi si riteneva vittima della violazione di alcuni articoli della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, ed era stata a suo avviso violata “la legittima aspettativa dell’elettorato che egli rimanesse in carica per tutta la legislatura”. Passati quattro anni dalla deposizione del ricorso, in mattinata la Corte tiene l’audizione (che sarà ritrasmessa dalle 14.30. sul sito internet della Corte, www.echr.coe.int). Dopo di che la Corte inizierà le sue deliberazioni, a porte chiuse. “La sentenza sul caso sarà tuttavia pronunciata in una fase successiva”, precisa la nota stampa diffusa stamane dalla Corte europea.

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