Chiese in Europa: Mosca, dichiarazione congiunta patriarca russo Kirill e arcivescovo di Canterbury Welby. “Cristiani perseguitati in Medio Oriente”

Una dichiarazione congiunta è stata sottoscritta a Mosca ieri, 21 novembre, alla fine dell’incontro tra il patriarca russo Kirill e l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby. “Rendiamo grazie a Dio per l’opportunità di incontrarci a Mosca per rendere testimonianza con una sola voce davanti al mondo intero ai nostri fratelli e sorelle perseguitati per la loro fede in Cristo”: è il primo degli otto punti del testo ora sul sito del Patriarcato. “Non possiamo rimanere indifferenti” di fronte alle “afflizioni” dei cristiani in Medio Oriente e Africa, nei “luoghi da cui la Buona novella ha iniziato a essere diffusa” e dove i cristiani patiscono ogni genere di violenze ma anche “forme più sottili di discriminazione”. Per “mantenere la presenza cristiana in Medio Oriente e il ritorno dei rifugiati” occorrono “garanzie di sicurezza, il ripristino delle infrastrutture sociali e degli alloggi, il ristabilimento delle condizioni in cui il clero possa svolgere il ministero e il ripristino delle Chiese distrutte”. Per questo i due leader fanno appello alla comunità internazionale. Ai leader religiosi e politici del mondo è rivolto l’appello a “unirsi nei loro sforzi per trovare una risposta efficace all’estremismo”. “Aspetto importante di questa cooperazione è il dialogo interreligioso: la differenza nella dottrina non dovrebbe essere da ostacolo ai rappresentanti di varie religioni nel vivere in pace e armonia, pegno di un futuro di bene” nel mondo.

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